Con
ieri sono 40. Non gli anni, anche se siamo vicino. Mi riferisco al
numero di gare svolte dal giorno in cui ho deciso di correre.
Ieri
sono sceso sotto i 4’30” a km. Sono arrivato 27°, non ho vinto nulla,
ma mi sono divertito e questo è ciò che conta. Nulla più.
La corsa mi diverte e diventa la mia valvola di sfogo contro tutto e tutti.
Il
mio cuore sta benone e non vi nascondo che ieri ero pronto e carico per
godermi a più non posso la domenica con la mia dolce famiglia.
Il
cibo ormai è passato in secondo piano. Ecco cosa voglio raccontare
oggi. Nel senso che riesco a tenere a bada quel vizio che porta
inesorabilmente alla morte, se non si controlla attentamente.
Riesco a divertirmi, a rilassarmi e soprattutto a distogliere la mente dall’ossessione che avevo prima.
Prima
ero dipendente, ora mi sento libero e molto felice. Lavorerò in questa
direzione: la ricerca della felicità; in altre parole, quello che ho sempre voluto: essere me stesso.
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